Siamo in 6 ad affrontare questa affascinante regata che come percorso e bellezza dei luoghi non ha eguali. Anche le difficoltà della stessa non sono da trascurare, dovremo passare ad ovest della Corsica e rientrare nelle Bocche di Bonifacio.

 Crew Giovane Padawan YCBG – First 40.7

 

Timonieri Luigi di Tria e Pinuccio Caramatti
Tailers Gianfranco Martinelli, Gianluca Perego
Drizze Giuliano Rivi
Prodiere Cesare Togni

Partiti sabato 21.05 alle ore 18:00 con una lievissima brezza (4,5 nodi) che subito dopo la partenza diminuisce di intensità. La partenza avviene come se stessimo facendo un bastone di poche miglia invece che una regata da 410. Tutti vogliono partire per primi sulla barca giuria. Noi partiamo abbastanza bene (tra i primi) ma poi il vento cala e quindi ci troviamo tutti insieme in poche centinaia di metri a cercare il vento. A mezzanotte vediamo ancora chiare le luci di Lavagna. Avremo fatto una decina di miglia. Per fortuna c’è la luna piena e si riescono a scorgere sull’acqua alcuni refoli di vento. Abbiamo armato il gennaker e procediamo di bolina larga/traverso facendo una serie di virate per cercare il vento migliore.

Iniziano i turni. Abbiamo deciso di fare due turni da tre persone con cambio ogni due/tre ore, in base all’intensità del vento ed alle condizioni del mare.

La notte passa via tranquilla e le barche cominciano a distanziarsi e ad impostare rotte diverse. Noi avevamo pianificato una rotta ottimale che stiamo seguendo abbastanza fedelmente (vedere dalla foto del plotter). Il vento gira ed aumenta di intensità ed issiamo lo spinnaker. Passiamo tutta la domenica con un bel vento proveniente da ovest/nord-ovest di circa 10/15 nodi di intensità. Siamo abbastanza avanti, vediamo molti spinnaker dietro di noi (distanti almeno una decina di miglia) e solo tre/quattro barche davanti a noi.

A proposito siamo partiti in 9 nella classe “Corsica per Tutti” ed una ventina alla “Corsica per Due”. Ci sono tre first 40.7 (uno è il nostro) un first 44.7 nuovissimo, un Comet 45 che è uno spettacolo solo a vederlo ed altre barche.

Passiamo il dito della Corsica. Comincia ad avvicinarsi la sera, il vento cambia di intensità e di direzione, adesso stiamo bolinando e ci prepariamo alla seconda notte in barca. I colori del tramonto sono molto belli e la sera apriamo una bottiglietta che fa molta compagnia. Durante la notte boliniamo effettuando una serie di virate per rimanere vicini alla rotta che abbiamo segnato e per sfruttare i rinforzi di vento. Davanti a noi vediamo solo tre barche, e stiamo guadagnando acqua rispetto a loro.

Al mattino li abbiamo a tiro, saranno avanti di un paio di miglia e comincia il nostro avvicinamento. Siamo sempre di bolina e ci sono una ventina di nodi di reale, abbiamo randa piena e genoa e la barca va che è una bellezza. Siamo sempre oltre i sette nodi di velocità e la barca è molto equilibrata. Scegliamo dei bordi diversi rispetto ai nostri due avversari che sono rimasti davanti e siamo premiati perché bordo dopo bordo guadagnamo acqua. Loro puntano decisi verso terrà mentre noi rimaniamo a circa 2 miglia dalla terra virando abbastanza spesso. Dopo circa due ore ci avviciniamo ad un incrocio e capiamo al volo che gli siamo passati davanti. Grossa festa a bordo, adesso viene il difficile.

Uno dei due lo stacchiamo, mentre l’altro (Ragion Pura) rimane a poche centinaia di metri e ci segue sullo stesso bordo. Dalle nostre previsioni avremmo dovuto passare le bocche di notte, invece il vento rimane fresco (20 nodi) e siamo in anticipo di circa 6/7 ore rispetto alla tabella di marcia.

Gira il vento ed issiamo lo spinnaker. All’improvviso si sgancia il moschettone della drizza dello spi in issata e perdiamo un po di tempo per recuperare la vela metterla nel sacco, Ragion Pura ne approfitta e passa davanti di qualche centinaio di metri. La drizza dello spi è salita sino in testa d’albero, quindi qualcuno deve salire per recuperarla. Il nostro prodiere (Cesare Togni) si infila il bansigo e sembra un paracadustista con le palle strizzate, però lo tiriamo su mentre la barca va al traverso a circa 6 nodi di velocità. Recuperata la drizza, rianimato il prodiere con un bicchierino issiamo lo spi e riprendiamo l’inseguimento. Loro sono lì, cento metri davanti a noi e proseguiamo sino all’inizio delle bocche in tali posizioni. Sono circa le tre del pomeriggio, avvicinandosi alle bocche il vento aumenta d’intensità.

Adesso abbiamo venti nodi di reale al lasco e voliamo a 10 nodi.
Aumenta ancora, siamo a 25 di reale con randa piena e spi issato. Improvvisamente vediamo che lo SPI della barca che ci precede scoppia. Troppo vento e troppa onda. Chiamo l’ammainata di spi al volo, ci stiamo avviando verso una piccola straorza, e per errore viene lascata la drizza prima che l’equipaggio sia pronto a recuperare lo spi. La vela si distende sull’acqua, come un felino Pinuccio e gli altri si catapultano per recuperare la vela. Ce la fanno. Rientra senza rompersi (sembra un miracolo) e solo dopo ci accorgiamo che nella foga Pinuccio ha piegato un candeliere.

Tutto a posto, riprendiamo con randa piena e genoa pieno ed entriamo nelle famose Bocche. Come Ragion Pura non strambiamo ma viriamo in prua. Ci sono oltre trenta nodi di reale ed una onda sui due metri. Siamo sempre con randa piena. Quando planiamo sull’onda la barca ha un accelerazione impressionante. Diamo via radio le coordinate del passaggio alle bocche al Comitato di Giuria che è sul promontorio. Il vento aumenta ancora. Siamo sempre oltre 35 nodi e teniamo la randa piena. In planata facciamo 14,5 nodi di velocità.

Cominciamo ad andare in straorza una prima volta, ci raddrizziamo a fatica. La barca va benissimo, ma noi andiamo ancora un paio di volte in straorza prima di decidere di ammainare la randa quando il vento supera i 39 nodi di reale!

Nel frattempo Ragion Pura è davanti a noi di un centinaio di metri ed anche loro ammainano la randa. Usciti dalle bocche il vento cala (30 nodi) e poi cala ancora un po (25). Allora tiriamo su tutta la randa e riprendiamo l’inseguimento. Il vento continua a calare, di sera scende sotto i 10 nodi e di notte arriva a 3-4 nodi. Perdiamo di vista il nostro avversario (non tiene le luci accese, mentre noi siamo visibilissimi, poi ci diranno che avevano dei problemi con le batterie). Noi continuiamo a cercare il vento. E’ la terza notte che passiamo in mare. Ci avviciniamo alla costa ed il mattino ci sorprende davanti !!! Nel frattempo il vento riprende (10-15 nodi). Iniziano due ore di spettacolo. Dopo circa 60 ore di regata siamo due barche in pochi metri di acqua e facciamo degli incroci tipo coppa america. Da non crederci !!! però siamo davanti, loro rifiutano un incrocio , ma poi sono costretti passare dietro. Bordeggiamo per circa due ore e ad ogni incrocio guadagnamo acqua.

Scegliamo di andare verso Capraia mentre Ragion Pura tira un bordo lunghissimo verso il dito della corsica. Sono spacciati. Il vento, come avevamo previsto, continua a darci buono e con un unico bordo (vedere le foto) passiamo Capraia e procediamo a 7 nodi di velocità verso la liguria. Dietro vediamo sempre più lontano Ragion Pura che paga la scelta tattica azzardata. Sentiamo per radio che davanti abbiamo solo il Comet 45 con circa due ore di vantaggio. Incredibile siamo secondi a due ore dal Comet !!! Mancano ancora trenta miglia alla fine e proseguiamo felici con un tempo splendido, il vento però comincia a calare (sigh!). Arriva sera ed il vento se ne va!!! Siamo a 10-15 miglia dal traguardo, ma siamo fermi!!! Rabbia totale, anche perché al largo il vento c’è. Vediamo che piano piano in lontananza appaiono delle lucine. Ci stanno recuperando. Siamo completamente fermi e non possiamo fare niente.

Verso le tre di notte vediamo intorno a noi almeno altre tre barche, saranno dietro di qualche centinaio di metri. Tutto il nostro vantaggio è stato annullato, però vogliamo arrivare prima degli altri e ci proviamo in tutti i modi. Verso le tre di notte mi accorgo che forse c’è un refolo da dietro e chiedo che venga issato lo SPI. In effetti è vero, c’è un piccolissimo refolo e lo SPI si gonfia e ripartiamo. 1 nodo, 1,5. 2 nodi. I nostri avversari sono ancora in una zona senza vento e reagiscono al buio anche con qualche ritardo. Prendiamo circa mezzo miglio di vantaggio, ma adesso sono ripartiti anche loro.

Lottando con refoli tagliamo il traguardo davanti ad altre 4-5 barche alle ore 06.54 dopo 84 ore e 56 minuti di regata. Festeggiamo come dei pazzi. Una soddisfazione incredibile. Siamo la terza barca in assoluto ad arrivare e la seconda della Corsica per Tutti. Poi a causa del regolamento IMS e della nostra stazzatura ORC Club finiamo terzi dietro un altro first 40.7 come il nostro al quale avevamo dato circa 20 minuti ma che ci passa davanti in quanto stazzato IMS.

Se non ci fosse stato il calo di vento probabilmente avremmo vinto la regata (in tempo compensato), però siamo felici lo stesso abbiamo fatto una regata stupenda e ci siamo divertiti un sacco.

Luigi Di Tria
Responsabile Agonismo YCBG