22-28 aprile 2006. Ci risiamo, dopo un anno di pausa durante il quale abbiamo affrontato la Corsica per Tutti siamo ritornati a Riva di Triano per una delle più belle regate del mediterraneo.

Siamo i soliti, più qualche novità:
Timonieri: Luigi di Tria, Lino Finazzi, Pinuccio Caramatti
Tailer: Gianfranco Martinelli, Mauro D’Adda, Roberta Magaldi
Prodieri: Fabio Gagni e Giuliano Rivi

Sabato giornata dedicata ai preparativi della Barca, alla cambusa, all’acquisto delle ultime cose ed alle relazioni sociali con gli altri equipaggi dei partecipanti alla regata. I pontili a nostra disposizione sono affollati di materiali e di persone che tentano di alleggerire le barche nonostante ci sia da caricare cambusa per almeno 5-6 giorni visto che le previsioni meteo danno venti leggeri per tutta la settimana. La sensazione è che la nostra barca sia veloce ma poco attrezzata per questo tipo di venti, in effetti i nostri competitor hanno sul pontile diversi set di vele, mentre noi possiamo contare solo su un set di vele da vento medio-forte.

Il percorso è simile a quello degli anni scorsi e quindi prevede il passaggio del punto di osservazione di capri e di quello tra vulcano e lipari per poi ritornare diretti verso Riva di Traiano. Prima di cena visita alle imbarcazioni più prestigiose. Passiamo in rassegna un bellissimo Swan 100 “Fantastica”, che vincerà facilmente la regata e la barca di D’Alema Ikarus III. A cena al ristorante siamo seduti al tavolo a fianco di German Frers e riusciamo a coinvolgerlo nei nostri discorsi. Si dimostra una persona molto cordiale e disponibile, nonostante la sua fama. Poi a nanna presto perché l’indomani si parte!

Partenza ore 13:30, alle ore 10:30 viene a prenderci il gommone per accompagnarci fuori dal porto, abbiamo il motore piombato e non potremo più mettere la marcia avanti o indietro sino al nostro rientro in porto. Si avvicina l’ora della partenza, siamo circa una cinquantina di barche partecipanti alla Roma per Tutti che incrociano sulla linea. I partecipanti alla Roma per Due sono partiti alle ore 11:00. Durante le varie manovre a cavallo delle linea di partenza effettuiamo un ravvicinato incrocio con Ikarus III al timone della quale c’è D’Alema con il quale ci scambiato un saluto di buon vento. E poi… si parte!

Partiamo abbastanza bene, il vento è sui 8-10 nodi a calare. Di bolina larga prendiamo un buon passo e siamo con i primi sino a sera quando la notte porta un ulteriore calo di vento e cominciamo a soffrire. La notte e la giornata seguente ci vedono impegnati alla ricerca della massima velocità pur in condizioni di vento sfavorevoli. Il passaggio da Ponza e l’arcipelago Pontino avviene in una giornata di sole bellissimo ma con il vento che continua a saltare ed a diminuire di intensità. La regata procede più o meno nelle stesse condizioni sino all’alba del terzo giorno quando al cambio di turno dopo che noi (Lino, Fabio, Mauro ed io) durante le tre ore centrali della notte (01-04) avevamo fatto meno di un miglio, arrivano nel pozzetto Pinuccio, Gianfranco, Giuliano e Roberta e la situazione cambia.

Passiamo la boa di Capri con circa 20 nodi di vento di bolina larga alle ore 06:50 e intraprendiamo la discesa verso Lipari con lo SPI issato ed il vento al lasco intorno ai 20 nodi. Una galoppata entusiasmante, il vento tiene tutto il giorno e verso sera gira un po’sul muso tanto che ammainiamo lo spi e procediamo a pù di 9 nodi di bolia larga. E’ uno spettacolo puro, nessuno va a dormire, la notte passa veloce ma la stanchezza si fa sentire, avvistiamo l’isola di Lipari verso le 4 del mattino e puntiamo decisi nel canale tra Lipari e Salina. Siamo in compagnia di altre 5, 6 barche e la risalita del canale no è molto agevole, la boa è posta in un luogo estremamente difficile da raggiungere anche perché il vento comincia a calare ed a saltare risentendo della presenza delle isole. Passiamo la boa di Lipari/Vulcano alle ore 06:10, meno di 24 ore per fare 150 miglia, di cui le ultime 10 ci costano quasi tre ore di tempo. Passata la boa il vento finisce e rimaniamo in 5/6 barche a distanza di poche decine/centinaia di metri ad aspettare, ne approfittiamo per riposare.

La risalita diventa ancora più difficile della discesa anche se non dobbiamo più passare nessuna boa sino all’arrivo. Il vento ci fa impazzire, rimaniamo per due notti completamente fermi, 1 miglio in 6 ore! E’ giovedì 27 aprile, siamo a 30 miglia dal traguardo, ne abbiamo fatte 520 circa, sono le ore 16:00 crediamo di arrivare in serata ed invece ancora una volta il vento ci beffa. Cala completamente e sino alle ore 12:00 di venerdì facciamo si e no 10 miglia, meno di mezzo miglio all’ora! Poi a mezzogiorno un maestralino di 10 nodi ci porta al traguardo che tagliamo alle ore 16:30 dopo 122 ore 42 minuti e 20 secondi di regata. Siamo sedicesimi assoluti su una cinquantina di barche, anche se al traguardo ne sono arrivate solo 25, molti non hanno resistito alle calme “equatoriali” e si sono ritirati.

Siamo molto soddisfatti, se ci fosse stato più vento avremmo potuto sfiorare la decima posizione, però il gruppo è forte e l’armonia a bordo totale e il nostro spirito esce ancora più rafforzato da questa prova dove abbiamo tentato di danzare con quel poco vento che c’era e con le nostre vele che erano più adeguate per una burrasca che per le brezzettine che abbiamo trovato. L’anno prossimo ci riproveremo!

Luigi Di Tria
Responsabile YCBG Sailing Team