Cecina (LI) – Dopo la serata con Daniel Marussich sulla storia della classe Mini 650 tenuta nella sede dello Yacht Club di Bergamo il 27 aprile scorso, la curiosità di cavalcare una cavallo di razza, che ha fatto la storia della vela solitaria, era morbosa; ma ancora più grande era sedere su una tuga storica dove i più grandi velisti francesi hanno combattuto, nella loro solitudine, le avversità del vento e dell’acqua. Per non parlare poi della mitica regata atlantica in solitaria, la Minitransat che si svolge ogni due anni.
Ma per la storia rimando la vostra lettura alla pagina della Classe Mini Italiana http://www.classemini.it/portale/la-storia/
TOMLEON EXING99 è il nome del Mini 650 ITA 173 di Daniel Marussich ed è ormeggiata nel porto di Cecina; a prima vista è sembrata complicata con mille manovre in così poco spazio, per nulla agevole ed, infatti, la comodità abitava da tutt’altra parte; una barca che richiede tecnica, esperienza, agilità nei movimenti e molta volontà di cavalcarla; dico volontà perché per acquistare una barca del genere ci vuole coraggio e un richiamo al mare molto più forte di un normale velista da branco.
Ma questa volta l’abbiamo provata in equipaggio: Daniel, Gianni Campi ed io; sì, eravamo in tre su un guscio di 6 metri e mezzo a governare una barchetta nervosetta, reattivissima e con poca propensione al perdono.
L’occasione era la veleggiata della prima tappa del Trofeo 88 Miglia organizzato dallo YC San Vincenzo, che partiva dalle acque antistanti al porto di San Vincenzo e arrivo a Cecina. Quindi, ritrovo alle 7.00 per trasferimento da Cecina a San Vincenzo, circa 10 miglia; ore 11.00 briefing e alle 13.00 le manovre di partenza. 38 le barche iscritte di varia lunghezza. Vento dai 6 ai 12 nodi, poca onda, tanto sole isterico pulito dalle piogge dei giorni scorsi.
Il nostro mini era l’unico in mezzo ad altre barche dai 30 – 45 piedi e a confronto sembravamo delle mosche.
Partenza difficile e vento sul naso, insomma, una bella bolina; le barche si distanziano subito, c’è chi sceglie il largo per trovare vento e chi scegli la costa; non abbiamo barche simili con cui confrontarci, quindi, abbiamo puntato tutto sulla velocità e giocando sulle raffiche per guadagnare acqua.
Arriviamo dopo 3 ore e 50 di divertimento assoluto.
Non nascondo problemi di varia natura dovuti alla scarsa conoscenza della barca da parte degli ospiti neofiti (Luca e Gianni), ma in quei momenti Daniel si è dimostrato all’altezza della situazione senza mai perdersi d’animo, gestendo con calma ogni imprevisto, vere doti di un marinaio solitario.
Gestire una barca, piccola o grande che sia, richiede molta energia fisica e molta testa, richiede ragionamenti e logicità nei movimenti e nelle manovre, saper aggiustare qualsiasi cosa, smontare e rimontare ogni parte della barca, conoscerla in ogni sua piega, lo sappiamo tutti, ma da soli in corsa è tuuutta un’altra storia.
Un grazie di cuore a Daniel e al suo ITA 173 per questo battesimo del mitico e intramontabile Mini.
Luca Perico