Se pensate che lasciarsi sfuggire un’avventura come la Giraglia Rolex Cup sia da pazzi, beh… noi la pensiamo esattamente allo stesso modo. Prendimi, il divertente GY55 di 16 metri dello YCBG ha tagliato, infatti, insieme con altri 179 equipaggi, la start line della 52° edizione della prestigiosa manifestazione velica. 308 miglia complessive,tre giorni di regate costiere seguite dalla prova d’altura, da Saint Tropez allo scoglio della Giraglia, nel nord della Corsica per arrivare poi a Genova. Cinque giorni, durante i quali il team di Bergamo ha difeso i propri colori con qualche imprevisto ma sempre con la signorilità che distingue i veri lupi di mare.
Primo giorno, domenica 13 giugno regata costiera 29,7 miglia
Fin dalle prime virate di allenamento si intuisce che Prendimi trova con venti freschi il suo passo ideale. Al segnale acustico dello start, quella che sembrava una sensazione, viene confermata dall’ottima partenza a ridosso dei maxi yacht. Il vento dai 15 nodi iniziali sale via via raggiungendo prima i 30 e, in prossimità della boa di poppa i 40 nodi. Ed è proprio quando si sta per girare la boa intorno al 12° posto che succede l’imprevisto. Prima un fiocco a collo fa perdere acqua preziosissima e poi una violenta discesa da un onda, proietta Claudio Fassi, al momento in fase di carteggio sotto coperta, verso l’incontro ravvicinato con un montante in legno massiccio. Risultato? Tanto spavento, sette punti complessivi di sutura all’arcata sopraccigliare di Claudio e un ritiro per consentire le cure mediche.
Lunedì 14 giugno regata costiera 14,4 miglia
Partenza come da istruzioni di regata, a metà mattinata, vento leggero che favorisce le imbarcazioni più piccole che infatti finiscono ai primi posti della classifica provvisoria, il 55ft bergamasco soffre oltre misura le condizioni meteo finendo spesso e non volentieri tra i rifiuti di barche più agili, 36°è il risultato di finale.
Martedì 15 Giugno regata di 20,8 miglia
Ancora una discreta partenza smarcati dai più diretti avversari ed un susseguirsi di incroci, in particolare con il Comet 51 sport Libera I lasciato dietro al traguardo per un soffio. Un 35° posto finale che non rende assolutamente l’idea di quanto sia estenuante regatare con venti leggeri.
Mercoledì 16 giugno partenza della Giraglia.
Nella speranza di una perturbazione che vada a colmare i buchi di vento tipici del tratto di mare tra il continente e la costa corsa gli equipaggi lasciano il cancello di avvio sospinte da vento fresco che vede immediatamente sopravanzare le barche gruppo A (classi 0 e 1) a scapito del gruppo B (classi 2 – 5) partite in precedenza. Prendimi, nonostante un drifter poco avvezzo alle andature vicine alla poppa, riesce a far valere le sue doti di potenza fin tanto che Eolo, insieme con il sole decide di tramontare. La prima notte è un lento calvario a 4/5 nodi di velocità. L’alba di giovedì non porta sensibili miglioramenti, ma tanta compagnia, quella si! Due balene con un piccolo (si fa per dire) decidono di salutare i bergamaschi sbuffando dai loro sifoni ed il gracchiare della radio annuncia continui avvistamenti anche da parte degli altri equipaggi. Anche i delfini non vogliono perdersi lo spettacolo della Giraglia e decidono di nuotare tra un barca e l’altra con la tranquillità tipica dei padroni di casa. Che dire degli ultimi arrivati, i tonni, ben decisi ad affiancare i natanti in attesa di uno spuntino fuori programma.
Per fortuna il vento nel pomeriggio riempie con sempre maggior vigore le vele ed anche l’adrenalina inizia scorrere perché arrivare allo scoglio della Giraglia in piena notte a10 nodi di velocità non è una passeggiata.
Venerdì 18 giugno
E’ il giorno dell’arrivo a Genova, il giorno in cui le immagini dell’ombra della randa proiettata sulla Giraglia sono ancora vivide negli occhi di tutti, è il giorno della bonaccia, della stanchezza e dei progetti per la regata successiva. Sabato ci saranno le premiazioni, per pochi, e la soddisfazione di esserci stati, per molti. Buon vento a tutti!
Roberto Parapetti