La notte scura avvolgeva il first 40.7. Il Giovane Padawan languidamente attraccato nel maestoso porto antico di Genova ci stava aspettando. Siamo partiti per questa regata, la Mille Vele Telecom Italia. E se si chiama così questo evento, un motivo c’è, credetemi. Mille Vele spiegate all’orizzonte, splendidamente piegate, maestosamente padrone di una mare scenario di tante emozioni.

E la mattina di un venerdì un po’ grigio e un po’ arrabbiato abbiamo cominciato ad armare la nostra barca. I professionisti della regolazione, Pinuccio Caramatti (Mister Boat) e Gianfranco Martinelli hanno posto cime e … ove mai nessuno poteva immaginare. Luigi di Tria, impetuoso timoniere, controllava le vele e ogni tanto scuoteva la testa. E Giuliano che tra una battuta e l’altra guardava preoccupato i winch. Claudio Fassi, prodiere senza macchia e senza paura, insultava a ragion veduta un genoa che faceva le bizze, un rolla fiocco che faceva i capricci. Ma la randa andava bene.

Fabio Gagni e Roberta Magaldi, i “piccoli dell’equipaggio” assistevano a questo turbinio di uomini che in pochissime ore tentavano di ammaestrare Il “Giovane Padawan”. Pronti ad obbedire agli ordini dell’esperto equipaggio, un po’ agitati per la loro prima regata con il sailing team. Colpo di cannone. La barca giuria ha dato il via. Vento 18 nodi reali. Randa fuori tutta. Vento 22 nodi, 1° mano di terzaroli. Ottima partenza. Lanciati verso il mar Ligure. 1° bordo di bolina, onda 2/3 metri.

Percorso di regata : un bastone con stacchetto. 12 miglia circa in totale.
1° bordo di bolina e abbiamo dato acqua a diverse barche, non ci sembrava vero. La prima boa e l’adrenalina sale. Facciamo lo stacchetto, issiamo lo spi, e tanta acqua intorno a noi, tocchiamo 11 nodi. Voliamo ragazzi. E’ fantastico.
Siamo a 3 lunghezze dalla 2° Boa. Si chiama manovra: su il fiocco e giù lo spi. Tutto bloccato. Il fiocco rimane incastrato nell’inferitura. Non sale. Non scende. Il timoniere ci grida di andare a prua. La randa sbatte forte e perde due stecche, poi un’altra ancora (che riposano nel mare di Genova) Moltissima adrenalina. 20 nodi di vento. Il fiocco da regata in pentex, con le stecche verticali. murato sul musone di prua. Troppo lungo per il rolla fiocco. La tensione della drizza del fiocco ha fatto saltare la puleggia in testa d’albero. Ritirati. Bagnati, stremati, ma tutti interi. Si torna in porto. Ci guardiamo un po’ mesti e io preparo un caffè. Seduti in pozzetto, con le cerate e la tazza fumante in mano. E il nostro grande capitano , Luigi di Tria ci annuncia la lieta novella stanno arrivando le nuove vele. Andiamo fino in fondo a questa avventura!

E domani sarà un altro giorno. Svegliamoci presto ragazzi e andiamo a fare colazione con una bella focaccia genovese. Io personalmente preferisco yogurt e corn flakes, ma in barca, si sa, bisogna un po’ adattarsi… Sono le otto del mattino e sembra ancora notte. Il cielo è nero. Nubi pesanti sfilano all’orizzonte. Squarci di cielo azzurro e vento. Piove. Piove. Piove un po’ troppo. Prepariamo il giovane padawan, e ogni cosa deve essere al suo posto. Ma… si parte o no? Aspettiamo nervosi il colpo di cannone. Partenza alle 10:00. Rettifica: partenza alle 11:00, c’è tempo per un caffè che dite?
Claudio e Roberta si aggirano a prua, un’occhiata all’amantiglio. E il fiocco sembra buono. Non parliamo molto. Sentiamo la tensione della regata. Le condizioni meteo ci sembrano molto… impegnative. Aspettiamo, Aspettiamo.
La radio parla. Il comitato di regata inizia un divertente colloquio con la barca giuria. Sembra che nessuno si voglia prendere la responsabilità di far uscire le barche in mare. Interviene la capitaneria di porto che suggerisce molta prudenza. Ore 13:30 regata annullata. Si va tutti a pranzo da Sapesta.

3° giorno. Oggi regata costiera, circa 20 miglia. Brutto tempo. Ma ormai ci siamo abituati. E il vento soffia forte, fortissimo. Ma oggi si esce. Si va a regattare. Luigi di Tria, timoniere d’altri tempi e bordi, si lancia in una partenza eccezionale. 25 nodi reali. L’equipaggio è concentrato, le vele rispondono bene. A fianco del campo di regata vediamo sfilare la “Palinuro” splendida nave della Marina Militare Italiana. Teniamo i 25 nodi, orziamo al massimo, arriva un 45 piedi che ci abborda in poppa piena. Un ‘attimo di paura, ma è solo un attimo. Cala il vento, arriviamo in boa, ingaggiamo con altre 4 barche. Si chiama manovra, andiamo di spi. Cala ancora il vento. Rimettiamo il fiocco? Si in giro di boa ammainiamo lo spi e vai di genoa. Riprendiamo 6 nodi e filiamo via. Bordi sopravento e ci lasciamo indietro un po’ di barche….
Siamo al finale, ci avviciniamo alla seconda boa e ci stanno raggiungendo due first 45, sono più veloci di un nodo forse due. E li vediamo passare…

La regata è finita, non bene. Non male. Un buon risultato per un equipaggio mai allenato e su una barca mai vista. Perché abbiamo dato tutto quello che potevamo e soprattutto perchè… ci siamo divertiti. A presto ragazzi, e buon vento.

Roberta Magaldi
Consiglio Direttivo YCBG