Era tempo che con il mio amico Domenico (armatore di un bellissimo Dufour 45 da crociera) si discuteva della possibilità di fare un’uscita in barca tra amici. La regata Brindisi – Corfù si è presentata su un piatto d’argento. Quale migliore occasione per godere le emozioni del mare e della navigazione d’altura. Organizziamo la partenza da Milano con volare Web che per l’occasione aveva predisposto biglietti a prezzi scontatissimi (andata e ritorno a soli 80 euro). All’arrivo c’è già Antonello ad attenderci per il trasferimento al porto di Brindisi.

La squadra di regatanti si comporrà di Domenico De Palo (armatore), Claudio Fassi (skipper), Antonello (tattico ed esperto della meteorologia locale), Sandra e Alberto (alla prima esperienza). Prima di andare in porto passiamo dalla veleria BANKS di Bari, per prendere il nuovissimo gennaker, appositamente realizzato per l’occasione.

Il tempo è incerto, spira un maestrale forza 7 da 3 giorni, che ha alzato onde di oltre 2 metri e le nuvole ci riservano acquazzoni a ripetizione.
Prendiamo possesso della barca e cominciamo i preparativi alla regata. Tutti sono molto eccitati e ognuno fa la sua parte. Antonello, Sandra e Alberto si occuperanno della cambusa, io della parte tecnica, della barca e della meteo, Domenico di tutte le formalità relative all’iscrizione alla regata.

Piove a dirotto, ma il morale è alto. La sera sotto i portici del porto viene improvvisata un’orchestrina ed in molti si prestano a ballare le danze locali (la pizzica). L’atmosfera è decisamente suggestiva, da un lato la musica ed il divertimento, dall’altra il rombo delle onde e il rumore delle drizze che sbattono sugli alberi percosse dal vento. La regata dovrebbe partire l’indomani, ma il comitato di regata annuncia il rinvio di un giorno a causa delle avverse condizioni meteorologiche del canale di Otranto. Il giorno 7 viene utilizzato per pianificare la rotta da Brindisi a Kassiopi (isola di Corfù) e per identificare gli eventuali porti rifugio in caso di ulteriore peggioramento.

Cerchiamo nei vari ship chandler, di trovare i bozzelli e le pastecche per il circuito del gennaker, le scotte, i grilli etc.etc., purtroppo troveremo solo le scotte visto che a causa del maltempo molte barche avevranno già fatto razzia per procurarsi materiale di rispetto… La sera alle 20 nuovo breafing del comitato regata, che rimanda al giorno dopo ogni decisione. Alle 21 comincia la festa di benvenuto per la 20^ edizione della regata. Il buffet si rivela di una qualità inaspettata, c’è proprio di tutto, dalle mozzarelline di bufala ancora calde, al pesce, agli spiedini di carne, frutta verdura, orecchiette alla cima di rapa, vino, dolci, insomma una vera manna, che porterà i più ad eccedere.

Nuove comunicazioni, la partenza è fissata per il giorno 9 alle ore 6 del mattino per i maxi e ore 6:30 per tutte le altre classi. Cominciano le telefonate a Gianfranco Meggiorin di Navimeteo, per sincerarci di ciò che avremmo incontrato strada facendo… NW forza 7 in intensificazione con onda di 2,5-3 metri nel centro del canale. Ci riuniamo e discutiamo tra noi per valutare se partire o meno, in fondo ci sono dei neofiti che sono venuti per divertirsi… Domenico si rimette alla decisione della maggioranza, Alberto e Sandra sono intimoriti poiché non sanno cosa li attenderà, Antonello ed io abbiamo una gran voglia di partire…

Risultato, seppur con 37 minuti di ritardo sul via della altre barche riusciamo a mettere tutti d’accordo ed alle 7:07 tagliamo la linea di partenza. Il vento è ora tra i 25 ed i 27 nodi reali, ma essendo di poppa/gran lasco non impensierisce, le onde sono alte e bisogna prestare attenzione, siamo con randa piena e genoa. Si viaggia tra gli 8 ed i 9 nodi e più. Sandra ed Alberto cominciano a sentire i primi sintomi del mal di mare… Viene fornita della Xamamina e l’allarme stomaci rientra. Nuvoloni scuri ci seguono da lontano ma un bel sole torna a farci visita. Che bello. Dopo qualche ora la situazione si stabilizza e cominciamo a recuperare acqua sulle barche partite prima di noi (127 per l’esattezza).

Passano le ore, il vento scende a 22 nodi reali, con Domenico ed Antonello ci scambiamo un’occhiata furba ed insieme prepariamo l’issata di gennaker. Sandra dorme, Alberto è di tutti i colori per la nausea, ma non si oppone, anzi si presta ad aiutarci. Non abbiamo i bozzelli di rinvio della scotta gennaker e dobbiamo quindi inventarci un modo per farle passare un quello delle scotte del genoa.

Portiamo la vela in coperta, prepariamo il circuito e dopo 5 minuti di sforzi, urli e qualche parolaccia la splendida vela gialla di 140 mq è a riva. Ammainiamo il genoa e ci godiamo planate ad oltre 10 nodi. Wow, non male; ormai sono molte le barche che vediamo oltre la nostra poppa; siamo felici e vogliamo dare il massimo per recuperare ulteriormente il tempo perso in partenza. Pian piano cala la sera e decidiamo di ammainare il gennaker per sicurezza. Viaggiamo comunque all’accettabile velocità di 8,5 nodi con randa piena e genoa. Se il vento si manterrà benevolo stimiamo di arrivare verso le 22. Cominciano i bordi per raggiungere Kassiopi (Corfù) e per metterci nella posizione migliore per quando dovremo passare tra le due boe luminose poste davanti al castello. Purtroppo l’organizzazione non ha fornito i way point e noi abbiamo solo una cartina a grande scala dell’isola; per cui la posizione di arrivo è molto approssimativa. Scende la notte, la temperatura è calata ma ancora gradevole. Indossiamo un pile e ci mettiamo tutti le cinture di salvataggio, legandoci saldamente alla barca. La sicurezza innanzi tutto ! Abbiamo lasciato a dritta l’isola di Merlera, ora non ci manca che trovare la nostra linea di arrivo.

Iniziamo a riportare il punto nave sulla carta ogni 10 minuti, per essere sicuri di trovarci di fronte al golfo “buono”. Sono le 21 ed ancora mancano 5 miglia all’arrivo, il vento è calato a 9 nodi, cerchiamo di sfruttare le brezze notturne e navigando proprio sotto costa riusciamo a fare ancora 5 kn.

Finalmente identifichiamo la zona di arrivo, ma ancora non vediamo le boe. Usiamo il binocolo, facciamo congetture, tanti forse, qualche ma fino a scorgere in lontananza le luci di navigazione di un gommone che insolitamente fa avanti e indietro perpendicolarmente alla costa. Scopriremo poi che quello sarà l’arrivo… Dopo poco più di 15 ore tagliamo il traguardo. Siamo felici. Sandra e Alberto, che nel frattempo sono resuscitati, si quardano increduli, battiamo il 5 ci scambiamo abbracci, ridiamo e brindiamo per la felice attraversata. Ora dobbiamo fare rotta verso il porto di Govia, che dista ancora 15 miglia e finalmente potremo dormire un po’, siamo stanchi ma raggianti di felicità.

Apprenderemo la mattina seguente, dopo aver dormito un paio d’ore che la nostra posizione finale è 64° assoluti e 18 di classe; nuovi festeggiamenti e abbracci e strette di mano. Ora è tempo di prepararsi per la traversata di ritorno in direzione Gallipoli, nostra meta finale, ci sono ancora 25 kn da NW e 2,5 metri d’onda, questa volta di bolina… Ma questa è un’altra storia.

Claudio Fassi