Anche quest’anno, come da tradizione, si è svolto nelle acque di Portovenere il prestigiosissimo trofeo Bugliolo d’Acciaio, regata riservata ai soci dello Yacht Club Bergamo.

L’evento nasce come una veleggiata tra amici all’insegna della più genuina competizione e soprattutto con un preciso scopo: divertirsi. E cosi è stato anche in questa occasione, pur se in qualche boa non sono mancati ingaggi serratissimi, al limite del regolamento, con proteste varie – non ultima la protesta del comitato di regata che protestava tutti i regatanti per l’eccessivo numero di proteste. Con Decreto Presidenziale venivano in seguito annullate tutte le proteste, e margarita e sangria spegnevano l’animo di qualche facinoroso socio.

L’evento iniziava già al venerdì sera col viaggio da Bergamo a Porto Venere in autobus (un mitico Zani, ovviamente ;o). Durante il tragitto le prime goliardiche scaramucce tra equipaggi.

Il sabato era dedicato alle operazioni preliminari e dopo la foto di gruppo con tanto di tshirt commemorativa si poteva finalmente uscire in mare e testare realmente le possibilità di vittoria di ciascuno. Col sole che risplendeva caldissimo e un vento ideale, ciascun equipaggio prendeva confidenza con la propria barca (regolarmente sorteggiata, almeno così si dice) e saggiava le condizioni dei diretti avversari. L’uomo da battere era sicuramente il detentore del titolo, Luigi Di Tria, ma si capiva subito che quest’anno per lui sarebbe stato molto difficile. Lo yacht presidenziale sembrava sulle prime molto performante, ma le sorprese non sarebbero mancate.

A metà giornata pochi rinunciavano ad un tuffo nelle splendide acque e così dopo uno spuntino veloce si riprendeva a veleggiare con condizioni meteo davvero ideali.

Intanto il sole iniziava a calare sull’orizzonte, il vento si trasformava in una piacevole brezza e i mille colori di Porto Venere regalavano emozioni indimenticabili. Il porticciolo accoglieva sul molo d’onore tutti i nostri undici First.

La vera competizione iniziava adesso: ogni equipaggio dava prova di essere altrettanto bravo con i cocktail dal perfetto stile tex mex di Francesco e Linda alla deliziosa sangria di Valter. Purtroppo non sono stati i soli: dieci equipaggi… dieci cocktail diversi… dieci piccole degustazioni…. Beh, ve lo assicuro: è stata dura. A seguire: l’organizzatissimo buffet organizzato sul molo proprio di fronte alle barche dove l’atmosfera, la compagnia e qualche bicchiere di vino rosso rendevano la serata veramente indimenticabile tanto da voler proseguire la festa per i viottoli di Porto Venere. Nessuno voleva far finire quel momento magico e solo la stanchezza e la consapevolezza dell’importanza e del prestigio del trofeo avevano ragione di una compagnia affiatatissima.

La domenica era il giorno dedicato alle regate. Lo spirito della manifestazione veniva interpretato in maniera egregia da Lino: divisa gialla da cestista e rito propiziatorio da campo di basket. Bravi!

I partecipanti erano divisi in due classi: 6 equipaggi con First 31.7 e 4 con First 36.7. pertanto la classifica finale avrebbe tenuto conto dei compensi. Il campo di regata veniva ubicato poco fuori la diga foranea verso La Spezia. Ma la concomitanza di una regata oltre che a far ritardare la nostra veleggiata regalava a tutti i soci una pagina storica di alta diplomazia. L’oggetto della disputa era che il trofeo Bugliolo d’Acciaio non aveva l’autorizzazione della FIV e il Tenente Colonnello Comandante di Vascello della Marina Militare Italiana di La Spezia sosteneva che tale competizione non poteva svolgersi previa autorizzazione: il tono non era certo quello di chi voleva risolvere le cose in maniera amichevole. Saliva in cattedra Mr President Campi, che più volte verbalmente provocato, concludeva tale comunicazione con invito ufficiale e melensi convenevoli al succitato Comandante.

Dopo la standing ovation e lo spostamento del campo di regata finalmente si regatava. Purtroppo il vento calava sino ad una calma piatta. Barche ferme ed estenuante ricerca di qualche bava. Solo Lino pareva avesse trovato i giusti accordi con dei refoli e già alla prima boa poneva la prua della sua barca davanti a tutti. Ma la vera sfida era tra i 31.7: cosi alla boa di bolina si presentavano 4 barche ingaggiate perfettamente allineate. Luigi Di Tria prendeva l’interno boa, a fianco praticamente attaccati Campi e Cesare Togni che nella trance agonistica rivedeva il regolamento. Grande Cesare!!! Grandi tutti…

Intanto Andrea Signorelli ne approfittava e faceva il classico vuoto dietro di sé. Cosi la prima prova vedeva Lino al primo posto in classifica in tempo reale e Andrea primo del gruppo dei 31.7. Si doveva attendere la seconda prova e la classifica compensata per decretare il vincitore. La seconda prova non veniva disputata causa totale assenza di vento e tutti erano ben felici di poter godere di un pomeriggio splendido per prendere il sole e fare qualche bagno veramente insperato.

Dopo la redazione della classifica in tempo compensato iniziava la premiazione dove veramente tutti venivano premiati e dopo attimi di suspense il Presidente annunciava il vincitore del Bugliolo d’Acciaio 2004: Lino Finazzi, Primo Marinaio, che riceveva dalle mani del defender Luigi di Tria l’ambitissimo secchio di metallo.

Skipper Reale Compens Barca First
1
Lino Finazzi 125 42,858 Taranee 36.7
2
Paolo Sensi 126 43,201 Hay Lin 36.7
3
Roberto Camiolo 130 44,572 Timbaactu 36.7
4
Valter Zanetti 131 44,915 Aloa Spirit 36.7
5
Andrea Signorelli 144 46,506 Garbi 31.7
6
Francesco Pavesi 137 46,972 Looping 36.7
7
Claudio Fassi 150 48,443 Gauguin 31.7
8
Cesare Togni 151 48,766 Matisse 31.7
9
Giovanni Campi 152 49,089 Stupefacente 31.7
10
Giorgio Magnati 156 50,381 Chagall 31.7
11
Luigi Di Tria 157 50,704 Blue Adventure 31.7

Non paghi dei festeggiamenti della notte precedente, la strada del ritorno riservava l’ultimo atto di questa due giorni… una cena improvvisata a bordo dell’autobus che riportava tutti a casa.

Non possono mancare i complimenti a Lino e a i suoi compagni di basket, complimenti ad Andrea ed al suo equipaggio di novizi, complimenti a tutti i soci, agli skipper ed i loro equipaggi, complimenti agli “anziani” che hanno tenuto alto il buon nome dello YCBG e fatto sentire a casa i nuovi soci, quelli che si sono avvicinati per la prima volta a questa splendida arte che è l’andare per mare sospinti dal vento, e complimenti al nostro Presidente.

Questa è l’unica regata al mondo dove l’importante è partecipare… anche se in fondo al cuore un posticino per il Bugliolo ci sarebbe… Buon vento!

Marco “AIÒ” Noli