Primo giorno: Punta Ala. Sono le ore 10:30 di venerdì 7 ottobre e come da istruzioni di regata il comitato invia il primo segnale sonoro che apre le procedure di partenza. Le condizioni sono di mare calmo ed una leggera brezza da SW e come di consueto il via alle 11 imbarcazioni sarà dato secondo le regole del rating inverso. È così che le imbarcazioni iniziano, via via con maggiore fervore, ad incrociarsi sul teatro di partenza, alle 10:55 tutto è pronto e scattano i 5 minuti.

Sfilano secondo l’ordine assegnato tutti gli equipaggi e senza intoppi tutte le imbarcazioni affrontano la bolina che le porta verso la boa di disimpegno. Da subito si cerca di rosicare vantaggi sugli avversari interpretando questa leggera brezza ed interrogandosi intanto sulle previsioni di ventone fatte dalla grande maggioranza dei modelli; si cerca di intuire dove quest’aria entrerà per prima e se in effetti seguirà la rotazione a NW prevista.

Dal disimpegno la flotta si divide, una parte crede nella rotazione e procede mura a dritta con prua sull’Elba, alcuni invece iniziano a virare mura a sinistra sperando di approfittare di qualche salto o magari pensando a rinforzi sul canale di Piombino; di lì a poco però sono proprio questi rinforzi a far capire che i meteorologi non sbagliavano, iniziano infatti in fretta a susseguirsi raffiche che superano i 20 nodi e si procede a terzarolare.

Prontamente il comitato, vista la rapida evoluzione e le previsioni, decide di interrompere la regata evitando di dover tirare al massimo le imbarcazioni e pensando per prima cosa alla sicurezza degli equipaggi. Il tempo da ragione a questa scelta, da qui in poi gli skipper ed i loro equipaggi dovranno pensare innanzitutto a confrontarsi con raffiche che giungeranno fino a quasi 50 nodi ed onde sempre più ripide e potenti. Gli equipaggi riducono al minimo la tela cercando di preservare il più possibile il mezzo, alle ore 17:00, dopo un po’ di trambusto tutte le imbarcazioni godono della quiete di Porto Azzurro. a meno di una che invece ha deciso, dopo problemi nella riduzione di velatura e conseguenti danni, di rientrare su Punta Ala.

Secondo giorno: La mattina per gli skipper inizia molto presto, e sebbene l’appuntamento istituzionale sia alle ore 09:00 in piazza per la consueta foto di gruppo, i preparativi iniziano ben prima cercando di preparare al meglio il proprio mezzo per la gara del giorno, unica occasione senza la regata del venerdì per portarsi a casa il Bugliolo 2011. Molti sono all’opera per cucire piccoli strappi sulle vele, ricontrollare tutto e mettere in ordine, altri invece devono constatare danni troppo importanti alle vele per poter prendere il largo.

Dopo un briefing con gli skipper il comitato decide di rivedere il percorso, originariamente previsto intorno alle isole di Cerboli e Palmaiola, a causa di previsioni ancora importanti; per mezzi ed equipaggi, dopo i 50 nodi del venerdì, sarebbe decisamente troppo. Così si opta per un percorso a triangolo, solo 5 le barche che prendono il via sul teatro di partenza posizionato nel golfo all’imbocco di Porto Azzurro. Si disputano 3 gare, molte le virate e le abbattute e da subito si capisce che sarà dura riuscire a star dietro a Lino ed al suo team.

Ci provano con coraggio gli inseguitori Walter Zanetti e Marco Addamo (rispettivamente chiuderanno secondo e terzo in classifica generale) ma nulla da fare; Lino è imprendibile e si aggiudica due vittorie ed un secondo posto, portando a casa per la seconda volta in carriera il Bugliolo.

A riprova del coraggio e della voglia di esserci alla terza prova partecipa anche l’equipaggio di Fausto, dopo lunghe operazioni per cercare di rendere utilizzabile il genoa; con bravura si piazza al terzo posto in questa prova aggiudicandosi il premio Randa d’Acciaio!

Un week end di vela per veri marinai è andato in scena ed ancora una volta il Bugliolo è andato allo skipper più preparato e capace di far girare al meglio il suo equipaggio ed il suo mezzo. Bravo Lino!

Marco Addamo
Sailing Team YCBG