13-15 maggio 2011 Porto Santa Margherita.
Quest’anno grandi propositi per la tradizionale Regata annuale al mare : dopo l’ottimo risultato del Trofeo Pennetti a Trani, decidiamo di riconfermare barca ed equipaggio, e quindi proveremo l’Azuree 40 Float On di Michele Lecce per una lunga.
Ormai è il terzo anno che disputiamo questa regata quindi conosciamo molto bene sia lo spettacolare scenario delle coste lungo cui si svolge che le difficoltà nell’interpretare la seconda parte della regata, che in genere determina il risultato.Anche quest’anno una numerosa ed agguerrita flotta (più di 65 barche al via) con il solito itinerario : partenza davanti alla scogliera del canale di uscita del Porto Santa Margherita di Caorle e prima boa foranea di Grado (dopo circa 20 miglia) e poi diretti verso l’isolotto di Sansego (croazia) per poi tornare a Caorle.
Siamo i soliti, più qualche novità:
Timonieri: Luigi di Tria, Michele Lecce
Tailer: Marco Addamo, Cesare Togni, Dario Bonfanti
Navigatore: Luca d’Ercole
Prodieri: Giovanni Campi, Gianluigi Facchini
Meteorologo a terra: Gianfranco Martinelli
Giovedì 12 giornata dedicata ai preparativi della Barca, alla cambusa, all’acquisto delle ultime cose ed alle relazioni sociali con gli altri equipaggi dei partecipanti alla regata. Onoriamo come tutti gli anni il fornito buffet messo a disposizione dagli organizzatori dopo il breafing skipper durante il quale ci viene consegnato il rilevatore satellitare che consentirà a chi ci segue da casa di vedere praticamente online la posizione della barca. Come dicevo sopra, abbiamo una barca nuova, un Azuree 40 messo in acqua a fine marzo con il quale abbiamo già regatato al trofeo Pennetti a Trani nel mese di Aprile.La barca è molto bella e siamo ormeggiati in banchina proprio di fronte alla sede del circolo Santa Margherita che organizza la regata. La barca è molto veloce dalla bolina larga al lasco, soffre un po di bolina stretta e di poppa.
Venerdì 13 usciamo dal porto di buon mattino per evitare la bassa marea dato che peschiamo 2.80 metri e non saremmo riusciti con i bassi fondali dei canali dell’adriatico. Partenza ore 11.00 con venticello molto leggero da nord-nord est, quindi bolina stretta e facciamo fatica, poggiamo leggermente per prendere velocità e rimaniamo tra i più interni rispetto al resto della flotta.
Facciamo fatica, il vento è ballerino, ci troviamo a metà della flotta, quando all’improvviso, senza nessuna previsione dei meteorologi ufficiali a riguardo, a parte una riflessione del nostro navigatore Luca che chiamava un vento da sud-ovest già dalla sera prima, arriva il sud ovest anche di discreta intensità. Al’inizio 8-10 nodi e più ci avviciniamo a Grado più intensifica. Issiamo il Gennaker e cominciamo ad accelerare Nelle ultime miglia prima della boa ci sono circa 20-22 nodi di vento e procediamo a tutta al lasco, recuperando diverse posizioni. Passiamo la boa e con una bolina larga e barca molto sbandata ed i soliti 20 nodi di vento facciamo 9-10 nodi di velocità per circa due-tre ore recuperando moltissime posizioni. Siamo adesso nel gruppo di testa, sono davanti solo 3 o 4 barche molto grandi che si sono avvantaggiate ulteriormente.
Cerchiamo di stare alti e quindi rimaniamo un poco più distanti dalla costa rispetto ai nostri competitor, tanto come si dice a poggiare si fa sempre in tempo. Sono circa le sette di sera quando il vento comincia a dare segni di instabilità, infatti salta e diminuisce improvvisamente. Cerchiamo di proseguire alternando gennaker a genoa e stando il più possibile fermi in barca per non alterare l’assetto. Siamo ancora tutti assieme, anche se un poco più distanti dalla costa. Cala il buio e cala anche il vento, rimaniamo fermi per qualche tempo, cerchiamo qualche luce di testa d’albero, ma non ce ne sono.
Adesso il vento viene da terra, classica brezza di terra, lo dovevamo immaginare.
E pensare che qualche giorno prima della regata si diceva : a scendere se non c’è una perturbazione importante si scende sotto costa per sfruttare le brezze, e poi invece siamo rimasti più esterni, non tanto ma sufficiente per andare almeno un nodo più piano rispetto alle barche più vicine alla costa.
E dopo sei/otto ore ad andare ad un nodo di meno, fate voi i conti di quanto del ritardo accumulato.
Comunque albeggia e non abbiamo intorno nessuno, siamo in prossimità del faro di …… e vediamo in lontananza (davanti) delle barche e ne vediamo altrettante in lontananza (dietro). Mano a mano che aumenta la luce aumenta anche il vento e riprendiamo a “camminare” spediti verso Sansego. E’ sempre uno spettacolo questa zona dell’istria prima di immettersi nel quarnaro.
Vediamo sulla nostra prua l’isola di Sansego, prima molto piccola, poi via via più grande. Più avanti e sottocosta vediamo un gruppo di vele, saranno 7 od 8 e sono quelli che all’inizio della scorsa notte erano con noi, sembra che guadagniamo qualcosa, però il ritardo è sempre nell’ordine delle 5/6 miglia. Passiamo l’isola di Sansego alle 9 e 39 minuti insieme ad una decina di barche che nel frattempo si sono materializzate. Passiamo 33 esimi. Pensate che dalle ore 9.09 alle ore 9.58 sono passate 14 barche.
Passata Sansego con un sole stupendo, issiamo il gennaker e decidiamo di fare una rotta alternativa senza seguire le barche che puntano alla risalita in costa. Andiamo verso ovest per un paio di ore alla ricerca di un vento da sud-ovest che purtroppo non arriva. Si conferma vento da sud est e quindi decidiamo di risalire verso nord facendo lati di lasco stretto per andare più veloci. E’ una splendida rincorsa, la barca trova le sue condizioni migliori. Siamo al lasco con una quindicina di nodi e ne facciamo circa 9 o 10 di velocità. E’ uno spettacolo vederla planare, verso sera il vento aumenta e cominciano a vedersi lampi tutto intorno. Siamo a circa 20 nodi ed ora andiamo a 12-13 nodi, uno spettacolo, nel frattempo il vento è girato a nord-est, sembra bora.
Arriveremo alle ore 01.05.14 alla boa di arrivo, e rientriamo in porto stanchi e con la convinzione che abbiamo sbagliato qualcosa, che con questa barca si poteva fare di più, ma che scelte tattiche che prima della regata davamo tutti per scontate (si scende sotto costa e si risale sotto costa), poi sono state modificate durante la stessa per sfruttare al meglio (credevamo) il vento che ci siamo trovati, ma forse la tattica originale era più redditizia. La cosa ha poi trovato una conferma quando abbiamo visto su internet i percorsi dei nostri avversari, ma ormai … chissà che il prossimo anno riusciremo a fare qualcosa di meglio.
Comunque è stata una bella avventura, il tempo ci ha graziato, anzi abbiamo avuto quasi sempre sole tranne le ultime ore prima dell’arrivo ….. a proposito poco dopo il nostro arrivo si è scatenata una bufera ed al mattino c’erano 40 nodi di vento e pioggia a catinelle, per fortuna eravamo in albergo per il giusto riposo!
Luigi di Tria
Resonsabile Sailing Team YCBG