Sopravvivenza e Sicurezza in Mare

10-11 novembre 2012. Per la prima volta nella nostra città il corso di Offshore Personal Survival Training Course ISAF 6.01.

Presso la sede dello Yacht Club Bergamo si è svolto il corso sulla sicurezza e sopravvivenza in mare, il cui scopo è dare al velista, le nozioni necessarie su come agire nelle peggiori condizioni meteo, per salvaguardare il proprio equipaggio e la propria imbarcazione.

[… la zattera di salvataggio il peggior incubo del velista, anche perché spesso questo implica l’abbandono della propria imbarcazione in mare, in condizioni di mare e di vento molto critiche. Quel che è peggio, la maggior parte dei neo patentati (e non) che portano a spasso amici e famiglia, non hanno idea dei pericoli a cui vanno incontro e a cui espongono il proprio equipaggio.]

Il programma, è stata suddiviso in due giornate, durante le quali i quattordici velisti che partecipavano, hanno potuto acquisire importanti nozioni sia teoriche che pratiche. La prima giornata, ha visto una panoramica tecnica sulla necessaria conoscenza e preparazione dell’imbarcazione e dell’equipaggio prima di una navigazione, passando poi ad analizzare le varie dotazioni di sicurezza, individuali e collettive come giubbotti di salvataggio, fuochi e razzi, sistemi transponder personali, etc, nonché acquisire piccoli “trucchi” utili, per esempio nell’utilizzo delle cinture di sicurezza. Si è poi considerato la gestione delle emergenze mediche, come le ustioni o l’ipotermia dell’uomo a mare recuperato, trattando le modalità con cui affrontarle e le cure da approntare immediatamente dopo l’incidente; e infine i metodi di richiesta e attivazione dei soccorsi in caso di emergenza in mare (EPIRB, Radar Distress, AIS, etc).

Domenica mattina è stata dedicata alle prove pratiche in piscina: apertura della zattera di salvataggio, suo raddrizzamento, tecniche di raggruppamento in mare e nuoto in gruppo. Oltre ad assistere all’apertura di una zattera, si è simulata una situazione reale di emergenza: si è vestiti, con la cerata, gli stivali e il giubbotto di salvataggio e si è provato il disagio concreto del trovarsi a dover salire su una zattera di salvataggio. È stato molto determinante constatare i diversi gradi di galleggiabilità con o senza il giubbotto salvagente e penso che tutti e i quattordici partecipanti si siano resi conto sull’importanza vitale dell’indossarli, quando almeno le condizioni meteo lo richiedono.

Nel pomeriggio, si sono visti gli organi di governo alternativi, le vele necessarie in caso di tempeste (vele di cappa) e i diversi strumenti da utilizzare (fuochi, razzo, fumogeni, etc) per segnalare la propria posizione in caso di emergenza. Per di più, sono state fornite brevi e precise nozioni di meteorologia, per essere in grado di leggere delle carte meteo ed anticipare le condizioni di emergenza. Il pomeriggio è terminato con un test di verifica: tutti i velisti l’hanno superato, conseguendo un diploma ed ottenendo una certificazione valida per 5 anni, riconosciuta dall’ISAF.

Un corso che dovrebbe essere fatto da tutti i velisti coscienti e seri, un comandante deve assolutamente sapere che salendo in barca si prende la responsabilità di un equipaggio, deve essere in grado di conoscere come agire in caso di reali condizioni di difficoltà che mettono in pericolo la sicurezza della barca e dei suoi ospiti.