Febbre a +39 – Intervista a Cesare Pasotti

Da sempre l’America’s Cup è una delle manifestazioni sportive più belle e affascinanti capace di attirare a sè appassionanti e non.

Dopo 150 anni dalla sua nascita la 32esima edizione dell’America’s Cup per la prima volta, è sbarcata in Europa portando con se il suo fascino e la bellezza delle imbarcazioni che vi partecipano. Scenario delle combattutissime regate è Valencia, ma anche l’Italia (dopo l’evento inaugurale a Marsiglia) ha avuto l’onore di ospitare questa edizione, infatti nel 2005 a Trapani si sono disputate bellissime ed avvincenti battaglie (Atto 8 e 9) in cui i teams italiani si sono ben comportati nelle sfide con temibili avversari come Alinghi e Oracle.

Proprio tra gli equipaggi che difendono il tricolore troviamo un sodalizio lombardo-siculo che alla sua prima esperienza, sta ottenendo grandi risultati: +39 Challenge. Questo team il cui progetto è nato nel vicino lago di Garda e in particolare nel Circolo Vela Gargnano (CGV), è il chiaro esempio dell’ottimo lavoro fatto da persone amanti della vela che con sacrifici e passione sono riusciti ad arrivare a sfidare i mostri sacri del ranking mondiale.

Il realizzatore di questo sogno risponde al nome di Cesare Pasotti il quale, nelle vesti di team manager è stato in grado di progettare e mettere in acqua un team capace di primeggiare nella mitica America’s Cup.

Siamo riusciti ad incontrare Cesare Pasotti insieme al suo amico, nonché presidente dello Yacht Club Bergamo, Giovanni Campi ai quali abbiamo rivolto delle domande riguardanti +39 e YCBG.

Signor Pasotti, ormai lei è considerato un grande della vela mondiale, come è nato e si è evoluto il progetto di +39?
Il nostro progetto è nato del 2003, per me e per gran parte di coloro che lavorano con me, era un sogno. Fortunatamente ho trovato dei soci molto volenterosi e con tanta passione. Il viaggio che ci ha portato fin ad oggi è stato pieno di difficoltà, ma sin dall’inizio abbiamo cercato di puntare sulla qualità di intenti e di gruppo.

Siete stati il primo equipaggio ad iscrivervi all’America’s Cup, questo è sinonimo di grandissimo entusiasmo e determinazione da parte degli addetti ai lavori.
Sicuramente. La determinazione l’abbiamo sempre avuta e lo dimostriamo ad ogni atto della manifestazione. Ci siamo presentati ai nastri di partenza con molta umiltà ma con tanta voglia di fare bene. Lavoriamo sempre al meglio cercando di far parlare i fatti, anche se non è sempre facile.

I più esperti avranno sicuramente notato che nel vostro organico ci sono personaggi di grosso calibro come Percey al timone e Devoti skipper…
È un gruppo fantastico. Non ci si risparmia mai. Sapevamo che l’esperienza non sarebbe stata facile ma ci stiamo difendendo bene. Abbiamo dimostrato che con questi uomini riusciamo a fare delle partenze degne dei migliori team. Insomma, ci staimo togliendo delle belle soddisfazioni.

Soltanto il poco vento nelle acque di Valencia è riuscito a penalizzarvi in qualche occasione…
Beh…si in effetti quando il vento è sotto gli 8 nodi facciamo un po’ fatica. Però se il vento è tra i 10 e i 12 nodi, ci divertiamo e per gli altri son dolori… Tutto ciò dipende dalla nostra imbarcazione. È la più larga di tutte le barche in competizione, ha molta superficie bagnata ed è la vecchietta della Louis Vuitton Cup essendo nata nel 1998.

A proposito di imbarcazione, state lavorando al progetto per quella nuova?
Quando è iniziato il progetto di +39 abbiamo investito le nostra risorse per allestire un equipaggio competitivo e per una nuova imbarcazione. Quella con cui gareggiamo è ormai un progetto passato e guardiamo al futuro. Se proprio vuole una notizia dell’ultima ora le comunico che il primo di luglio a Valencia ci sarà il varo della nostra nuova creazione.

Personalmente invece cosa intravede nel suo futuro?
Per il momento penso al 22 Giugno e 2 Luglio per l’Act 12. Dopodichè abbiamo già in programma test e prove per la nuova barca. Se proprio devo guardare al futuro, sicuramente dopo questa esperienza vorrei riprovare a partecipare anche alla prossima edizione. Mi piacerebbe ripetere le ottime prestazione magari con al mio fianco degli imprenditori bergamaschi…

Sembrerebbe che lei sia più che contento delle prestazioni di +39. Vuole rivolgere un ringraziamento particolare a qualcuno?
Sono contentissimo. Non posso non citare tutti i miei soci, ma il ringraziamento più grande va all’equipaggio. Hanno sempre lottato con fatica e costanza, senza arrendersi mai nemmeno al cospetto di avversari imbattibili.

Un pronostico sulla vittori finale di questa America’s Cup?
Alinghi. Sicuramente loro. Sono velocissimi. Se anche con la nuova imbarcazione riusciranno a ripetersi e magari migliorarsi saranno imbattibili. Anche se lo sono già…

Colgo l’occasione per chiedere al presidente dello YCBG, Giovanni Campi, che rapporto c’è tra Bergamo e la Vela?
Direi che i bargamaschi stanno dimostrando grande passione per questo fantastico sport. Ad oggi lo Yacht Club Bergamo può contare su 250 soci e a giugno dopo un anno e mezzo di attesa saremo affiliati F.I.V. Per noi è un grandissimo risultato che premia la nostra passione.

Avete già in programma degli eventi ai quali gli appassionati, o anche coloro che si vogliono avvicinare alla Vela, potranno partecipare?
Direi di si. Lo YCBG ha appena terminato una bellissima esperienza che li ha visti solcare le acque della Polinesia con 7 imbarcazioni e abbiamo già in programma una vacanza nelle Eolie a giugno. Per il 3 e 4 giugno abbiamo organizzato insieme al Circolo Vela Gargnano l’Invito in Vela. Sarà un evento gratuito che permetterà, a chi non è mai salito a bordo di una barca a vela, di provare questa emozione nel bellissimo scenario del lago di Garda. Invito chiunque fosse interessato, a visitare il nostro sito www.ycbg.it dove troverà questa e parecchie altre iniziative.

Mirco Campi